Tangeri e la cultura mediterranea nei versi di De Luca

Una vita in viaggio e il viaggio come essenza della vita.

Non si ferma mai il peregrinare del poeta Antonio De Luca, di Ponza, da un capo all’altro del Mediterraneo e quelle terre bagnate dal mare nostrum sono per lui sempre fonte di ispirazione.

Davanti a una spiaggia e ascoltando il rumore delle onde, la mano di De Luca corre al taccuino, dove imprime i suoi versi d’amore per la stessa cultura mediterranea e con i quali mostra il legame indissolubile con la sua isola.

Proprio come ha appena fatto a Tangeri, con Lo Spirito Mediterraneo, poesia che con piacere pubblichiamo.

Tangeri guarda l’oceano e il Mediterraneo.

De Luca vi torna ogni anno, affascinato da quella città multietnica che definisce ombelico del mondo.

Per lui è da sempre città di fuggiaschi.

Ci vissero Matisse, Lacroix, Williams Burroughs, Paul Bowels, Tennessee Williams, Truman Capote, Allen Ghinnsberg, Ive Saint-Loraine, Jean Jenet, Kerouac.

“Qui si rifugiarono gli attori americani in fuga da Hollywood durante il maccartismo – sottolinea De Luca – perché accusati di essere filocomunisti, qui nacque il film “Il Te nel deserto” di Bertolucci, qui son passati tra gli altri Pasolini, Visconti… città che fu fenicia, cartaginese, romana, araba, portoghese, spagnola, inglese”.

Ancora: “Qui si respira la letteratura, la si sente ovunque. Si respira e si vive cultura. Il poeta Tarik Jeaan Belloum lo respiro nelle visioni così come i nuovi poeti marocchini, il Marocco è patria di poesie, così il poeta Mohammed Bennis mi appartiene molto… Qui i giovani tutti vanno all’università e convivono pacificamente tutti i credi religiosi, ci sono le tre religioni monoteiste…qui la geografia è la geografia molto algerina, come nelle pagine di Camus, e la sento sul mio corpo, la geografia mediterranea, la metafisica del pensiero ellenistico mediterraneo”.

Abbastanza per ispirargli versi da cui emerge tutto il fascino del mare nostrum.

Lo spirito mediterraneo

Per strada qui a Tangeri
porto una piccola valigia

dentro, un taccuino e un profumo di Madini
la macchina fotografica
un libro di poeti del Marocco
un altro di Raymond Carver
e un’idea di Albert Camus: che cos’è un uomo in rivolta? Un uomo che dice no.

Ogni mattina attendo l’alba
passo da stanza in stanza
il finire della notte misteriosa
sento il mare
i motori delle barche
sento i gabbiani e i colombi
vedo le luci delle navi passare sull’orizzonte
e la fragile nostalgia mi sovviene:
il volto reale del tempo
la terra che attende
il disordine dell’umanità

il mare straniero e generoso
il porto sconosciuto
le rocce e la lunga spiaggia
la schiuma dei cavalloni
le cicale tra le palme
mi sono più vicini
della terra che mi crebbe

ogni cosa ogni persona
mi sta più vicina
qui non ci si volge dall’altra parte
non si fa finta di niente

poi mi vesto di un gran bene
il preferito color avorio

e salpo per la città
per la mia vita segreta
come una nave
che non conosce porto d’arrivo
tuttalpiù una rada
perché non può esserci porto d’arrivo

A Tangeri
in questa geografia
la rivelazione è una sorte
ho con me
il tempo prima degli Dei
il regno delle cose
la dignità di Nessuno

mi saluta la gente per strada
nei bazar nei caffè
come uno di loro
come colui che arriva da terre antiche
a vivere se stesso
a scrivere e pensare
e che non può fare altro
e altro non chiede

un rifugiato dal mondo
nativo di isole
a cui non più dà un nome

con la memoria nel passato
ogni isola porta di nome Itaca

si, quelle isole di solitudini della esistenza umana
dove si naviga a vista

Tangeri ha il cuore beato
di chi apre le porte
di chi fu cara agli Dei

in qualche piazza o slargo
al Grand Socco o la kasbah
ad ogni vista sulla città
oziando una visione
scrivo qualche parola
la parola che non mente
un verso una poesia

osservo
girandomi nel passato

ho il desiderio di cambiare la vita
essere un altro uomo
stare nella vita di ogni giorno

guardo la gente sono straniero
scrivo da dove arrivo
tutte le miglia che ho percorso
dal giorno della nascita
l’indicibile solitudine della memoria

A Tangeri
sento la vita e l’amore
la devozione e il mistero
l’estasi di essere
di amare libero di andare libero
e perdermi se devo perdermi

pieno di libertà e pazzia
un altro uomo
l’uomo che pensa
e non deve capire

l’uomo delle favole
senza residenze

bisogna vivere
fare presto a vivere
l’isola è solo una possibilità

ho perso la patria

per vivere solo per vivere
sta la terra promessa

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