Chi porta i profumi dell’erica
e le ginestre della primavera
è la brezza della sera
è la gente dei moli da Marsiglia ad Istanbul o ad Odessa
ogni porto è il mio parto
la lunga rotta il rifugio del sogno
il primo amore e l’ultimo, quello non profanato
Nella tua isola viaggiatore
dove ancora dimora l’antico greco
la terra rivelatrice pietrosa e ventosa
la voce immortale risiede
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