Ode a Giustino Mazzella Vignaiuolo sacro del Fieno

 Ode a Giustino Mazzella    Vignaiuolo sacro del Fieno

 

L’uomo curò la vigna sul mare tutto il tempo della vita

conobbe della natura i suoi segreti

scendevano le uve dorate dagli antichi germogli

dai muri dalle pietre dagli abissi del cuore

tra le sue mani come fiori per la donna amata

d’improvviso venne l’assenza poi la morte

la primavera irruppe allora di pampini al sole

silenziosi dai tralci scesero lacrime

fuori la grotta di calce ogni giorno attende paziente

il pettirosso invano le briciole del pasto

ora lamento il canto dell’alba

attonita rimane la terra silenziosa adorata

la voce del vecchio ancora risuona eco tra le vigne

sul tavolo l’ultimo bicchiere ricolmo e il tozzo di pane

ora grida ogni cosa il silenzio   tutto è mutato

poi dai germogli gli dei portarono coppe di vino dolce

a ricordare alla terra il vignaiuolo del Fieno

memoria del vino suo immutabile all’Olimpo.