Rovine

Gravido di un tempo passato
sul mare del Bosforo
navi come rette senza punti
la mia quiete errante.
Mi duole la tua assenza al di là di tutto
la pioggia infrange sulla città
come coro di fanciulle a Tebe
vago smarrito senza nome
sulle porte dei soli
vado per città e popoli
come te quella notte
tra le rovine dell’antica Roma
davanti al tempio di Adriano
la pioggia tutt’addosso mi arriva al cuore
e lascia solo materia pensante.
L’isola nostra partorita
è del mare che protegge
Dal giaciglio sotto le stelle
non ti lascerò andare via
è scritto su una pietra al vento
Piove sulla città piove sulle navi sul mare
piove su di me sulla gente piove sul mondo
a te Istanbul le mie grida di dentro
come sulle porte di Tebe il forte guerriero.