Presentazione a Roma

Presentata martedì 29 maggio a Roma, nella splendida Biblioteca Casanatense di via S.Ignazio, la raccolta di poesie intitolata “Adespota” di Antonio De Luca e Andrea Simi, pubblicata da Vallecchi. L’evento ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso che ha potuto ascoltare la presentazione dell’opera da parte di Salvatore Italia, Professore all’Università di Chieti, già Capo Dipartimento nel Ministero per i beni e le attività culturali nonché Direttore Generale per i Beni Archivistici del Ministero per i beni culturali e di Rocco Familiari, noto drammaturgo, nonché fondatore nel 1976 del Festival internazionale del teatro di Taormina.

L’attrice Isabel Russinova ha poi declamato, da par suo, alcune delle liriche più suggestive della raccolta.

“Adespota”, cioè “senza padrone” o “di autore incerto” è un titolo che già da solo dà la dimensione poetica della raccolta: come gli stessi autori hanno sottolineato, questi versi non vogliono avere padroni, appartengono a chi li ha scritti come a chi li legge e, infatti, grazie a questa originale scelta di De Luca e Simi, il lettore troverà nell’opera i vari componimenti che si susseguono senza la indicazione del rispettivo autore, quasi come se esse fossero, come poi in realtà sono, espressione di una voce unica che dà respiro ad una ricerca dell’anima e della mente, svolta sì in maniera autonoma e con modalità estremamente diverse dai due autori, ma con una coralità ed un afflato che si possono definire universali e capaci di coinvolgere tutti i sensi del lettore. Sono, infatti, versi di luce solare, di odore di salmastro, di profumo di vigneti e di ginestra, di lentischi e corbezzoli  della macchia mediterranea, di sapore di vini, di sensazioni di viaggi e di visioni marine. Ed è proprio il mare Mediterraneo a dare l’impronta che amalgama e converte su un piano poetico unitario i versi dei due autori, questo mare che è metafora della vita, è nostalgia, è sogno, è vita interiore, e come un tabernacolo racchiude in sé gli antichi miti, a cominciare da quello di Odisseo, miti che vanno però anche al di là delle colonne di Ercole e abbracciano l’intera umanità.

E a scrivere la prefazione di questa bellissima raccolta di poesie non poteva che essere Predrag Matvejević, già professore alla Sapienza e alla Sorbona, scrittore, presidente della Fondazione Mediterraneo e, tra le altre cose, autore del “Breviario Mediterraneo” in cui ricostruisce in modo narrativo la storia “geopoetica” del Mediterraneo e dei paesi che vi si affacciano. Egli definisce l’opera di De Luca e Simi come il “Diario di bordo di due argonauti” che “condividono un periplo parallelo, e navigano seguendo un comune itinerario, annusano il mirto, bevono vino salmastro, guardando verso il sud, verso l’altra, invisibile, sponda.”

La postfazione, invece, non poteva che essere di Simone Perotti, noto romanziere e saggista, autore di best seller e anche velista e grande esperto di mare, il quale ha evidenziato il collegamento tra l’opera di De Luca e Simi alle grandi opere dell’antichità che hanno cantato il Mediterraneo, ravvisando come in effetti dai tempi dell’Eneide la nostra cultura abbia dimenticato il mare.

L’opera, non a caso, verrà presentata il prossimo 15 giugno anche a Ponza, l’isola dove vive Antonio De Luca e dove è sbocciato questo sodalizio con Andrea Simi che rappresenta davvero una delle novità più piacevoli ed interessanti del recente panorama culturale italiano.

 

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