Lisboa meu lar

Vagando di sera ascolto
nella città che amo
il suggello del tuo amore
e qui tornano i venti amici
il mare risorto della libertà
l’insubordinazione è la mia fatalità
è la memoria che porto
la grande murata terrestre
la nave delle speranze
e gli orizzonti ancestrali
Lisbona dal tuo grande molo
spogliato del mio corpo parto
negli altri di me e per loro terre
e vivo per marine.